G.I. Joe Italia

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G.I. Joe – Panico al Polo Nord – Recensione

G.I. Joe – A Real American Hero – 002 – Panic at the North Pole!

Storia di Larry Hama

Disegni di Don Perlin e Jack Abel

Data di pubblicazione: Agosto 1982

Riassunto: Vicino al Polo Nord un’unità dell’esercito Americano trova una delle sue stazioni di ricerca distrutta da quella che sembra l’incursione di un commando. Della situazione vengono informati i Generali Flagg e Austin che comprendono la potenziale pericolosità che la vicenda rappresenta per la pace mondiale. A poca distanza dalla stazione di ricerca americana, infatti, si trova un’equivalente stazione russa. I ricercatori russi diventano i principali sospettati del massacro, ma perché lo avrebbero fatto? I Generali Austin e Flagg vogliono indagare sulla vicenda, ma sono consapevoli che una missione di ricognizione alla base russa non farebbe altro che peggiorare una situazione di tensione che rischia di degenerare in un potenziale conflitto, scelgono quindi di inviare una piccola squadra di quattro G.I. Joe nell’area. I quattro G.I. Joe scelti per la missione sono Stalker, Breaker, Scarlett e Snake-Eyes. Le licenze dei quattro vengono revocate e il gruppo viene caricato su un aereo dove trovano ad aspettarli il Generale Flagg che li mette al corrente della situazione. Una volta paracadutati vicino la base russa i quattro approntano un campo d’osservazione. Dopo una lunga attesa, i quattro soldati, vedono arrivare alla base sovietica un eschimese con una slitta e una mitragliatrice calibro 30. L’eschimese entra nella base per uscirne dopo pochi minuti e una volta risalito sulla slitta scompare in lontananza.

Incuriositi dall’accaduto i G.I. Joe decidono allora di tentare un’irruzione. Lo spettacolo che si presenta ai quattro è raccapricciante. Tutti i russi della base sono morti e congelati. Gli archivi dell’installazione, inoltre, sono spariti. Breaker indica ai compagni la presenza di una trasmittente a onde ultra basse e spiega che questo tipo di onde possono avere effetti sul cervello umano. A questa macchina però manca un componente fondamentale: il modulatore di frequenza. Per Stalker adesso tutto è chiaro, l’eschimese era tornato alla base russa per recuperare il modulatore di frequenza. I G.I. Joe sono ancora alle prese con le investigazioni e i dubbi, quanto all’improvviso Snake-Eyes dà un calcio a un tavolo rivelando la presenza di una bomba. I quattro soldati si precipitano fuori dalla base russa riuscendo a sfuggire all’esplosione per miracolo. I G.I. Joe si mettono sulle tracce dell’eschimese, ma prima vogliono saperne di più sul suo conto, quindi inviano le foto scattate al misterioso personaggio al loro quartier generale. Dopo poco l’archivio del quartier generale identifica l’eschimese come Kwinn: un mercenario. Oramai si è fatto buio e i G.I. Joe sanno che Kwinn dovrà accamparsi per la notte. Si mettono quindi sulle tracce del mercenario e in breve raggiungono il suo campo che si trova vicino a un aereo precipitato.

Il campo sembra tranquillo, ma si rivela essere una trappola di Kwinn. I G.I. Joe vengono fatti prigionieri. Kwinn disarma gli inseguitori e gli racconta cosa è realmente accaduto alla base sovietica. I ricercatori russi stavano lavorando su una macchina in grado di influenzare il cervello umano inducendo uno stato di paura mediante l’uso della tecnologia dell’onde a bassa frequenza. L’obiettivo della ricerca russa era quello di utilizzare le onde della paura generate dalla macchina come arma. Qualcosa però è andato storto e così i russi hanno finito per essere vittime dalla loro stessa arma. In preda alla follia prima hanno ucciso i colleghi americani della base vicina, poi si sono uccisi tra di loro. Kwinn spiega ai G.I. Joe che ha gli ha raccontato la storia perché pensa che oramai senza rifornimenti e mezzi di trasporto i quattro sono destinati a morire nel deserto di ghiaccio. Il piccolo gruppo dei G.I. Joe è invece pieno di risorse e così una volta che il mercenario si è allontanato utilizzano le parti dell’aereo precipitato per creare una slitta a vela e con essa riescono addirittura a superare la slitta di Kwinn e a tendergli un imboscata. Tuttavia, l’astuto mercenario riesce a sfuggire ancora una volta alla nuova trappola elaborata dai G.I. Joe. Nel combattimento che segue Snake-Eyes riesce a recuperare la sua arma dalla slitta di Kwinn, ma si accorge di non poter sparare perché l’eschimese ha rimosso i percussori delle armi dei G.I. Joe per abbellire la sua collana.

Kwinn rivela ai G.I. Joe che in realtà non ha nessuna voglia di consegnare il modulatore di frequenza ai russi, ma che il suo onore gli impone di seguire il suo contratto alla lettera. Se solo ci fosse modo per non dare l’arma ai russi e rispettare comunque il contratto. Più tardi Kwinn incontra un gruppo di agenti russi che lo stanno aspettando. Il mercenario consegna ai due il modulatore di frequenza come previsto dal suo contratto. Gli agenti, però, voglio che Kwinn rimanga anche a proteggerli fino all’arrivo del sottomarino che dovrà recuperarli. Tuttavia Kwinn, nonostante le proteste dei due, rifiuta di restare. Il contratto del mercenario nulla dice riguardo la protezione dei due agenti. I russi di conseguenza sospettano un tradimento da parte di Kwinn, che invece dice loro che ha fatto di tutto per fermare gli americani. L’eschimese racconta ai due russi che ha lasciato i quattro G.I. Joe a cinque miglia di distanza dalla loro posizione, senza rifornimenti e senza i percussori delle loro armi, poi aggiunge che ha lasciato la collana che aveva al collo di nella neve, a un miglio dal campo russo, come offerta agli spiriti del ghiaccio e della neve affinché la paura scompaia dal mondo. Kwinn dice ai russi che avrebbero trovato la collana prima dei G.I. Joe se si fossero messi subito in marcia. L’eschimese, tuttavia, dubita che i due russi riusciranno ad arrivare alla collana prima dei G.I. Joe, perchè “loro sono dei segugi …e voi no”. Nel frattempo, i Joe continuano ad avanzare nel ghiaccio, con in testa Snake-Eyes che porta al collo la collana di Kwinn.


L’uomo mascherato è saggio come uno sciamano… Lui ha intuito la verità!

Kwinn

Commento: Sembra incredibile come Larry Hama riesca a tirare fuori un piccolo capolavoro di scrittura da ogni albo della serie dei G.I. Joe. La storia che viene proposta in questo albo potrebbe essere facilmente essere usata per un film o per un romanzo. Il tutto è reso ancora più incredibile se si pensa al fatto che il fumetto dei G.I. Joe nasce come materiale promozionale per i giocattoli. Larry Hama con la sua penna trasforma questa pubblicità in un pezzo importante della storia dei fumetti americani. Eppure la storia di “Panico al Polo Nord” si basa su elementi semplicissimi; una caccia all’uomo in un ambiente ostile; la paura e la paranoia derivanti dall’arma a onde, ma accentuate dall’ambiente isolato ed estremo dell’Artico; un mercenario con dei principi che deve fare una scelta; l’atmosfera di tensione tipica della Guerra Fredda. Questi elementi sono sapientemente messi insieme dal maestro Larry Hama che li mescola, li trasforma e ci costruisce una storia ad alta tensione dove si può quasi sentire il silenzio misterioso e implacabile dell’Artico in sottofondo. Una simile atmosfera può trovarsi solo in film come “La Cosa” di John Carpenter (1982) e “Base Artica Zebra” di John Struges (1968).

L’albo usa quello che diventerà uno schema piuttosto familiare durante tutta la serie. Una piccola squadra di G.I. Joe viene inviata in un posto a svolgere una missione. Questo elemento, inoltre, rende la storia molto realistica. Le operazioni speciali non sono svolte da grandi masse di soldati, ma si basano su missioni chirurgiche svolte da gruppi molto piccoli di soldati molto specializzati. Dal punto di vista narrativo avere a disposizione meno personaggi permette all’autore di raccontare e approfondire meglio i singoli personaggi. Grazie a questo metodo tutti i G.I. Joe avranno la loro occasione di presentarsi al pubblico e di distinguersi dagli altri dando alla squadra la struttura di un gruppo di individui. Ognuno dei G.I. Joe ha hobby, una storia, un modo diverso di approcciare le missioni e ognuno di loro ha delle abilità particolari che lo rendono un importante elemento della squadra. Al contrario vedremo spesso i nemici dei G.I. Joe rappresentati come una massa omogenea e anonima (i soldati Cobra per citarne alcuni).

I Cobra sono totalmente assenti da questo albo. Non solo non appaiono, ma non vengono nemmeno citati. Personalmente apprezzo molto lo stile di Larry Hama e la scelta di non concentrare le storie dei G.I. Joe esclusivamente sullo scontro con i Cobra. Questa scelta narrativa permette di inserire i personaggi in un mondo dinamico con i propri intrecci politici che vive in modo autonomo dal conflitto G.I. Joe/Cobra. La storia ovviamente si concentra sulla Guerra Fredda e sulla corsa agli armamenti tra Stati Uniti e Russia. In questo caso sono i russi in vantaggio perché riescono a sviluppare prima dei loro avversari un’arma dal potenziale devastante.

Sulle onde della paura, che consiste in un trasmettitore di onde a frequenze ultra basse potenzialmente in grado di influire sul cervello umano, occorre spenderci qualche parola. Da piccolo la storia mi sembrava fantascienza, non mi sarei mai aspettato di leggere vent’anni più tardi degli articoli descrivere un tipo di arma simile applicato nella vita reale. Nel 2016 diverse testate giornalistiche hanno riportato le vicende occorse al personale diplomatico americano dell’ambasciata di Cuba. Alcuni diplomatici cominciarono ad accusare dolori strani, frequenti mal di testa, difficoltà a dormire, ronzio nelle orecchie e difficolta cognitive. Vista la natura diffusa e il periodo prolungato dei sintomi diversi esperti ipotizzarono la natura artificiale di quella che venne battezzata la “Sindrome dell’Avana”. L’ipotesi maggiormente accettata riporta all’uso di armi magnetiche o armi soniche e diversi indizi sembrano spingere proprio verso i russi. Le ipotesi restano aperte e al momento non esiste una certezza. Per chi volesse approfondire può trovare maggiori informazioni su questo articolo di ArsTechnica.

I G.I. Joe protagonisti della storia ci vengono mostrati durante i loro periodi di licenza. Stalker è un appassionato di fotografia naturalistica, lo vediamo intento a scattare una foto ad un cervo quando viene interrotto dall’elicottero dell’esercito venuto a recuperarlo. Breaker si trova al Massachusetts Institute of Technology (MIT), una delle principali Università per le tecnologia e l’informatica, come al solito sta masticando un gomma, mentre sta lavorando al computer riceve il messaggio della revoca della licenza (perdendo anche l’occasione per un appuntamento). Scarlett sta partecipando a un torneo di arti marziali. Snake-Eyes si trova alla Columbia University dentro un vasca di deprivazione sensoria. Quando esce del serbatoio vediamo l’ufficiale dell’esercito venuto a cercalo spaventarsi alla vista della faccia di Snake-Eyes. Questa breve vignetta introduce un elemento molto importante nella storia dei G.I. Joe e ci fa sapere per la prima volta che Snake-Eyes porta la maschera per nascondere il volto sfigurata. L’albo non ci spiega perché Snake-Eyes passa spesso 8 ore in una vasca di deprivazione sensoria (se per alleviare un dolore psichico o fisico), sembra un comportamento simile a quello del Darth Vader di Star Wars che passa tanto tempo in un Bacta Tank, unico luogo dove può togliersi l’armatura e recuperare le forze. A quanto pare gli autori di fumetti o cinematografici pensano che le vasche di deprivazione sensoria siano un modo per alleviare il dolore e per guarire.

Questa non sarà l’ultima apparizione di Kwinn. Il mercenario tornerà nei numeri dal 12 al 19. Dell’arma, invece, sapremo di più nel numero 68 quando scopriremo che Kwinn ha venduto i piani del modulatore di frequenza anche ai Cobra.


Personaggi ricorrenti: Kwinn

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